Oscar Wilde nel 1985 scriveva una commedia di ampio successo intitolata “L’importanza di chiamarsi Ernesto”… penso che possa essere simpatico rubare l’idea e personalizzarla in “L’importanza di avere una Wedding Planner” per far capire come, grazie alla mia figura, gli sposi possano arrivare al giorno del matrimonio con un livello di stress nella norma!
Questo perché lavorare a stretto contatto con un Wedding Planner permette agli sposi di focalizzarsi solo sugli aspetti divertenti della pianificazione di tutti i servizi, che puntano a fare di un matrimonio qualsiasi, il vostro matrimonio. Come dico sempre, il nostro è un lavoro di squadra, una condivisione di idee, sogni e desideri che porteranno alla creazione di un qualcosa di unico.
Anche in Italia ormai il lavoro di Wedding Planner sta crescendo, ma ci sono al riguardo opinioni differenti. Molte persone non considerano il Wedding Planner una figura necessaria mentre altri capiscono la sua importanza ed utilità e decidono di affidarsi ad un professionista, anche per capire bene come investire il budget destinato ai vari aspetti del matrimonio e ottimizzarlo al meglio con intelligenza ed originalità.
Non abbiate paura di arrivare al vostro grande giorno pensando di non aver fatto nulla: non sarà così. I miei sposi lo sanno e glielo potete chiedere se volete (in diversi mi chiedono di poter parlare con altre coppie per poter avere una testimonianza sincera sul mio operato) io non organizzo nulla senza il vostro parere e la vostra approvazione. Non posso, non è la mia missione, non è quello che desidero perché il matrimonio è il vostro ed il mio ruolo è quello di aiutarvi a realizzarlo.
La cosa per me più importante è conoscere bene gli sposi e capire cosa desiderano ed è per questo che quando non sono loro a raccontarmi scendo io nel dettaglio e li tempesto di domande, non per forza in quest’ordine:
Ci sono sposi che appena scrivono mi raccontano tutto di loro, cominciando da quando si sono fidanzati per poi arrivare alla lista dei confetti che vorrebbero dopo il pranzo di nozze. Altri invece sono più riservati, ma piano piano mi lasciano entrare nel loro mondo per poi non farmi più andar via.
Il bello di questo lavoro è entrare in contatto con persone che provengono da ogni parte del mondo, conoscere nuovi usi, costumi e tradizioni… ad esempio per i popoli del Sud America ci sono dei riti durante la celebrazione in chiesa che noi italiani non abbiamo. E così riguardo a tanti altri piccoli aspetti.
Sono molto contenta di lavorare con coppie che vengono da tutto il mondo, per potersi sposare qui nel nostro Bel Paese… mi fanno crescere di volta in volta e le loro testimonianze ne sono la prova concreta.
Ovviamente anche gli sposi devono fare una serie di domande prima di scegliere il Wedding Planner cui affidarsi, è una figura importante e di gente che si improvvisa e si spaccia per organizzatore di matrimoni professionista è purtroppo strapieno. Quindi state attenti e scegliete bene. Ecco un qualche suggerimento su cosa potrebbe essere utile chiedere:
Come potete notare le domande da farsi a vicenda sono tante! Questo permette di conoscerci meglio e di lavorare in maniera più proficua, senza fraintendimenti e perdita di tempo, vostro e mio. Forza allora, chi ben comincia è a metà dell’opera… non dicevano così?
Anche perché mentre per alcuni servizi possiamo rimandare la scelta, alcuni sono fondamentali e hanno bisogno di essere prenotati per tempo: la chiesa, ad esempio, e la location per il ricevimento. Se invece volete sposarvi in Comune, i tempi cambiano a seconda del comune che avete scelto per diventare moglie e marito. Anche il fotografo ed il videografo suggerisco sempre di sceglierli con largo anticipo, questo perché i migliori vanno sempre a ruba. Dipende ovviamente anche dal periodo in cui pensate di sposarvi, se in alta o bassa stagione, se durante la settimana od il weekend… inoltre c’è da considerare se volete affittare la location solo per il matrimonio oppure se pensate di voler organizzare una “wedding holiday”, affittando per un weekend lungo una villa nelle campagne umbre, toscane o laziali. In Italia abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta!